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Testimonianza dall'Ucraina: Oleksandra Bakun - tradotta in italiano

2022-03-23 22:50

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Testimonianza dall'Ucraina: Oleksandra Bakun - tradotta in italiano

La testimonianza di Olekasandra Bakun, attivista ucraina che ha deciso di rimanere nel suo Paese per raccontare la guerra attraverso i media

In una situazione così complessa e delicata la voce di chi sta vivendo in prima persona il conflitto diventa un contributo davvero prezioso. UTENSILIA APS ha accolto la testimonianza di Olekasandra Bakun, attivista ucraina che ha deciso di rimanere nel suo Paese per raccontare la guerra attraverso i media.

 

 

Dev’essere una situazione terribile in questo momento. Ci si aspettava davvero un’escalation di questo genere nel giro di pochi giorni? 

 

Fino a dieci giorni fa non avrei mai pensato di trovarmi davvero in questa situazione. Negli ultimi nove anni ho partecipato a diversi progetti europei, dove ho incontrato persone da diversi Paesi, e anche tra i miei conoscenti in Georgia e Moldavia nessuno si aspettava davvero questo. Ci sono zone dell’Ucraina che sono in guerra da otto anni, ma è come se fosse stato dimenticato. Nel mentre, però, molte persone sono state influenzate dalla propaganda russa, tanto da cominciare a ritenere i nemici, gli ucraini. Si può dire che è così che è iniziata: otto anni fa le bombe hanno iniziato a cadere sulla mia città e a quel tempo l’obiettivo iniziale era prendere il controllo dell’est e del sud dell’Ucraina, ma abbiamo capito subito che in realtà ciò che davvero Putin voleva era avere tutto il territorio. 

 

Il giorno in cui ho capito che le cose si stavano mettendo davvero male è stato quando il palazzo dell’Amministrazione regionale è stato distrutto, e vedevo la coltre di fumo nera dal terrazzo di casa mia. Da quel giorno non siamo più potuti uscire, perché se ti trovano per strada potresti essere considerato un nemico e quindi essere ucciso. 

 

In questo momento sono estremamente preoccupata per mia mamma, che non ha voluto lasciare Charkiv e per mio zio che è invece a Mariupol, perché adesso non è possibile comunicare con quella regione e quella di Donetsk. Le condizioni lì e nelle piccole città che circondano Mariupol sono terribili, le persone sono senza acqua, cibo ed elettricità e non c’è stata nessuna via di fuga per giorni. E anche quando sono stati creati i corridori umanitari, sono stati bombardati dai russi. 

 

Il lavoro che stanno facendo ora i volontari è incredibile e ne sono veramente grata, aiutano la gente a fuggire e a nutrirsi, dato che i supermercati sono stati presi d’assalto e anche colpiti dalle truppe russe. Altre persone che conosco sono rimaste a Kharkiv per proteggere la città, ma io so di essere molto più utile condividendo informazioni e cercando di mantenere i contatti con l’esterno, non avendo nessuna conoscenza militare. Faccio anche la volontaria come traduttrice, e questo mi aiuta a divulgare le notizie su piccoli siti. 

 

Infatti questo era un argomento di cui ti volevo parlare. Com’è la situazione in questo momento per i media? Si riesce ad avere accesso alle notizie? E quali sono le fonti delle informazioni che stai utilizzando? 

 

Molte persone, dove è possibile, principalmente dalla televisione, ma la maggior parte dei canali nazionali si sono uniti e adesso mandano in onda le stesse informazioni contemporaneamente. Ci sono diversi canali Telegram, come quello ufficiale delle Forze Armate ucraine. Abbiamo Suspeed, che è la community di TV e Radio nazionali, e anche Viber, usato invece per comunicare. 

Per quanto riguarda me, la mia principale fonte è Facebook, perché molti dei miei amici sono attivisti e quindi prendo le informazioni direttamente dal campo, mentre per esempio mia mamma usa perlopiù la radio e la TV. 

 

Dalla tua prospettiva, cosa ne pensi dei principali “attori” in primo piano? Zelensky, Putin, l’Unione Europea, l’esercito russo, la NATO?

 

Inizio dicendo che ovviamente ciò che penso io non è necessariamente ciò che pensa il resto degli ucraini, ma in generale l’Ucraina è sempre stato un Paese ribelle. Io stessa ho vissuto due rivoluzioni, quindi posso dire che non è un popolo che si sottomette facilmente. I russi stanno provando a riportare Janukovyc al potere nonostante abbiamo dimostrato già due volte di non volerlo come Presidente un’altra volta, soprattutto perché non vedono Zelensky come il Presidente legittimo. Molte persone che prima (anche pubblicamente) erano pro-Russia adesso sono diventate anti-war. Molti dei miei amici hanno provato a contattare bloggers russi e persone su Instagram e Facebook per mostrare loro la verità, perché i media russi in questo momento non la stanno mostrando. Tutti i canali di informazione indipendenti da Putin in Russia sono stati costretti a chiudere perché hanno chiamato “guerra” ciò che è una guerra, mentre il Cremlino ha ordinato che si usasse il termine “operazione speciale”. Probabilmente molti russi non sanno nel dettaglio cosa sta succedendo qui a causa di questo, ma sono sicura che se vuoi davvero scoprire la verità, trovi un modo per farlo. Ho parenti a Mosca che sanno perfettamente ciò che sta accadendo e mi rifiuto di pensare che il resto dei russi non lo sappia o non abbia un modo per scoprirlo. È in corso una catastrofe umanitaria da qualsiasi punto di vista: i russi hanno preso il controllo di Chernobyl e altre due importanti centrali, nel sud, a Mariupol, hanno distrutto tutti e dodici i canali che portavano elettricità alla città. Nessuno ha chiesto loro di essere lì. Mariupol ha già dimostrato chiaramente otto anni fa di non voler entrare a far parte della Russia, respingendo varie volte i tentativi dei separatisti. 

 

La Russia ha sempre cercato di imporre la sua propaganda anche in Ucraina fin dalla seconda guerra mondiale, dicendo che quella “vittoria” era possibile replicarla un’altra volta, mentre il motto dell’Ucraina è sempre stato “mai più”. Hanno pure cominciato a dire che gli ucraini erano un popolo razzista, quando il 73% ha votato (non io personalmente)  per Zelensky che è ebreo. Abbiamo minoranze georgiane, armene, bielorusse e molte altre, ma la Russia ha sempre cercato di imporre il russo come lingua principale e non l’ha fatto solo qui, in Bielorussia i principali canali di comunicazione sono tutti in russo, non in bielorusso. Tra l’altro, è come se anche la Bielorussia ci avesse attaccato, dopo tutto ciò che abbiamo condiviso negli ultimi secoli, è sempre stata la nazione più vicina per noi anche dal punto di vista linguistico. Perché la gente non sta protestando anche lì? Ha paura di essere messa in prigione per 15 giorni, quando qui la gente sta morendo sotto bombe vietate dalle corti internazionali e rimane senza elettricità per giorni. Non hanno paura che qualcuno a loro caro possa morire? Che le loro case vengano distrutte? 

 

Quale pensi che sarà il ruolo di una società multietnica come quella ucraina nel futuro? Pensi che potrebbe costituire un problema?

 

No, non penso questo. In questo momento sto condividendo il rifugio come una persona dalle origini armene, ho partecipato a diversi progetti europei nel Caucaso che hanno cercato di creare un dialogo tra Azerbaijan e Armenia ma ciò che si è dimenticato è che problemi come questo, o quelli che ad esempio ci sono in Moldavia e Georgia, sono tutti di vecchia data e sono problemi creati dalla Russia. Gli ucraini non stanno lottando solo per se stessi adesso ma anche per tutti questi Paesi che stanno mostrando supporto protestando contro questa guerra. 

 

Grazie mille per aver partecipato a questa intervista, ci hai dato informazioni importanti e sicuramente qualcosa su cui riflettere. Se c’è qualche modo per le persone dall’Italia e dall’Europa per supportare l’Ucraina di cui sei a conoscenza e vuoi condividere, puoi farlo con noi.

 

Non nomino pubblicamente l’associazione di volontari che mi ha aiutato ad uscire dall’inferno che è Kharkiv per la loro sicurezza, ma stanno facendo un lavoro straordinario e non chiedono soldi o altro, perché anche se li hai non è facile reperirli adesso, come anche medicine e cibo. SI può fare una donazione all'associazione Vo Ukrainsky Rubegi Go. Si può anche aiutare direttamente l’esercito ucraino, perché non è composto solo da militari ma anche da persone che hanno imparato a tenere in mano un fucile negli ultimi dieci giorni.  Inoltre, come è già stato chiesto più volte, le persone negli altri Paesi dovrebbero protestare per chiedere la chiusura del cielo ucraino, perché anche se i civili stanno imparando a creare le molotov, non possiamo essere protetti dalle bombe lanciate dagli aerei. Chiunque abbia esperienza militare e voglia aiutare può farlo, in questo momento ogni tipo di aiuto è ben accetto.

 

 

Per chi volesse ascoltare e vedere la testemonianza sul nostro canale Youtube. 

 

 

 

A cura di Utensilia APS